martedì, ottobre 07, 2008

Rischio di impresa

Questa la voglio raccontare purtroppo è una storia vera, è successo da qualche parte in Italia.

Lo scenario è uno scenario fortunato, ce ne sono pochi in giro. L'argomento è sempre il solito: lavorare da libero professionista ricorrendo a intermediari, siamo ancora una volta nel body rental.

E' un body rental fortunato nel senso che il rapporto è solo di livello 3: Cliente -> intermediario -> prestatore d'opera. Di conseguenza il prestatore d'opera ha una bella tariffa.

In genere gli intermediari offrono dei contratti che prevedono un anno di non concorrenza a partire dalla fine del rapporto di lavoro che può essere disdetto in 15 giorni. Ognuno cerca di tutelarsi e purtroppo in questi casi sono i grandi che si tutelano, raramente si riesce a spuntarla. La cosa ridicola è che a volte tale clausola resta invariata anche per prestazioni di un mese. Teniamo presente che si sta parlando di occupare una posizione presso un cliente, non si parla di brevetti software. Chi lavora mette il suo tempo.

Tornando al body rental fortunato e bellissimo: un intermediario che paga a rimessa diretta, cioè che emettete fattura a fine mese e questa viene pagata quasi subito, l'avete mai trovato? Bene questa storia è così ed è vera e l'idillio dura più di 2 anni.

L'idillio finisce quando il cliente finale ha dei problemi, è in crisi e un filone di dirigenti vengono mandati via e la cassa integrazione nell'aria. L'intermediario disdice il contratto con il prestatore d'opera con i previsti 15 giorni di preavviso.

E fin qui ci sta. Uno che fa consulenza lo mette in conto e si sa che i primi a saltare in periodi di crisi sono loro. Poi soprattutto ora con le banche mondiali in crisi e istituti tipo Leman & Brothers in fallimento e Unicredit che continua a perdere e ricapitalizza e la borse che segnano perdite più alte della giornata dell'11 settembre 2001, la borsa di Milano va a -8,1% e i titoli delle testate giornalistiche sono del tipo: Fmi: "la crisi costerà 1400 miliardi di dollari".

Ecco la mossa dell'intermediario quando il cliente dice che comunque vuole continuare il rapporto: chiede al prestatore d'opera di assumersi il rischio che finora ha corso l'intermediario. In altre parole il prestatore d'opera avrà il contratto quando e se il cliente lo farà all'intermediario. Si, funziona così in genere il cliente ti fa il contratto con un po' di ritardo e paga con ritardo.

Che bravi imprenditori gli intermediari! Quando il rischio è zero gli piace dire che loro rischiano, che fanno pochi margini che vengono pagati in ritardo e che pagano in anticipo. In tempi di crisi pensano bene di girare TUTTO il rischio sul prestatore d'opera con gli stessi margini.

Attenzione non una condivisione del rischio ma chiedono al prestatore d'opera o al body rental intermedio: ora che il rischio è alto e noi siamo stati buoni fino ad ora con te, non fare l'irriconoscente e prenditi tutto il rischio.

Dividerlo no, non va bene: quando il gioco si fa duro mi piace fare il duro girando il rischio a chi è più debole.

Tante volte questa situazione che è tristemente vera, mi richiama la favola del lupo che accusa l'agnello di avvelenargli l'acqua.

Avanti così, con ottimismo verso il futuro.

2 commenti:

  1. potresti proporre la tua consulenza direttamente al cliente finale. A me, nel passato, è andata bene.

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  2. In genere non è una bella pratica anche se a estremi mali estremi rimedi.
    Tieni presente che un libero professionista sottoscrive la clausola "vessatoria" di non concorrenza. Mentre la stessa clausola per un dipendente potrebbe essere labile, un professionista deve stare attento. Comunque la crisi è crisi e il cliente finale essendo in crisi e mettendo i propri dipendenti in cassa integrazione non da' garanzie.

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