sabato, novembre 15, 2008

Smanettoni e paura di crescere

Smanettoni e creatori d'impresa.
Lo smanettone è bravo e intelligente ha perseveranza e porta avanti i suoi compiti. Nulla di strano se di fronte a prove provate della sua riuscita nella creazione, la sensazione di onnipotenza si impossessa di lui e pensa: se ho creato questo posso fare tutto.
Attenzione però è facile che lo smanettone sia anche sociale e allora riesce a trovare con altri la forza.

Allora cosa ci vuole? Fiato alle trombe botte ai tamburi, un colpo qui e un colpo là ho bella e fatta la mia società.

Beh! Certo non è da tutti avere il coraggio di registrare una società. Il problema e il peccato nello stesso tempo è che alcune società diventano delle scatole con poco o niente di sociale. Ogni socio smanettone bravo e capace persegue la sua consulenza e la società per quello che serve può essere un modo per ritrovarsi con gli altri ed essere meno soli.

L'impresa non è fatta solo di compiti tecnici ci sono anche i compiti di gestione e tali servizi è difficile prenderli in outsourcing. Sarebbe bello avere dei servizi resi da un commerciale che porta clienti e ho cercato di pensare come poter rendere tale servizio alle piccole aziende che operano nella ICT.

Mi piacerebbe farlo senza pregiudizi di sorta. Il problema è che difficilmente una piccola impresa investe in un progetto di "ricerca nuove opportunità" e l'impressione che ho è che oltre alla paura del nuovo sia la sindrome di Peter Pan a prevalere. La ricerca di una nuova possibilità, se concretizzata, significa crescere e la crescita ha necessariamente un impatto grande su una piccola società: implica un riassetto organizzativo e quindi una innovazione.

AAA cercasi società che non ha paura di crescere.



10 commenti:

  1. Per aprire una società ci vuole coraggio soprattutto economico.
    Almeno questo è quanto è richiesto in Italia per poter lavorare seriamente con delle società.
    In Gran Bretagna è possibile farlo senza partita IVA, dando quindi la possibilità di provarci anche se non si hanno soldi da investire.

    Come giustamente hai sottolineato, anche io penso sia importante la disponibilità a trovare la forza di collaborare con altre persone per trovare la forza di competere in modo appropriato nel mondo del lavoro che anno dopo anno "sembra" richiedere sempre più competenze e professionalità. Solo in questo modo ci possono essere delle possibilità di diventare imprenditori nel nostro paese.

    Anche in una piccola società i compiti di gestione aziendale risultano essere sempre più rilevanti per poter acquisire nuovi lavori e soprattutto nuovi clienti. Nel nostro paese però non si investe più in nulla, tranne quando l'attività professionale svolta venga pagata solo a fronte di risultati concreti.

    Quindi se è difficile trovare altre persone disposte a "rischiare" per aprire una nuova società, allora è ancora più difficile trovare società che siano disposte ad investire sulla professionalità e non nelle belle macchine per i dirigenti.

    Andrea

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  2. Si in effetti il coraggio non è tanto aprirla ma anche gestirla. Ma non basta essere una società per poter essere ammessi nell'olimpo di quelli che possono lavorare.
    Immagino che i risultati concreti a cui ti riferisci siano i clienti disposti a pagare time material. Una piega o una piaga con cui tutti conviviamo.

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  3. Caro Antonio, io sono d'accordo con anonimo: per aprire una società (in Italia?) ci vuole davvero un bel coraggio economico. Tipo: prendere tutti i tuoi risparmi e metterli dentro l'impresa per crearla, perché ci credi.
    Se no, c'è sempre la roulette.
    Tralasciando per un attimo il piccolo dettaglio che questo Paese è una anomalia che stravolge tutte le comuni dinamiche del caso, credo che l'unica motivazione che debba spingere un gruppo di pazzi, smanettoni o no, a creare (in Italia?) una nuova impresa sia un'idea ragionevole di business [mission] costruita con una forte motivazione [duro lavoro e dedizione] e una profonda consapevolezza [business plan] del valore che si mette in campo e che si vuole ottenere indietro. Insomma: ci vogliono idee molto chiare.
    E cosa intendi per crescita? E chi deve crescere: il capitale, le persone? E quali persone?
    Infine: ma perché stai cercando una società - possibilmente con ambizione di crescita (in Italia?)? Hai avuto il coraggio di scrivere questo post interessante, quindi hai un'idea forte. Tramutala in azione, crea una società e falla crescere! ;-)

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  4. Mmmm grazie per la domanda :-). L'anonimo si firma come Andrea.
    Per crescita intendo del capitale e della capacità organizzativa dell'azienda. Il problema di noi smanettoni è che ci piace fare sfoggio della nostra bravura tecnologica e la nostra mission, il business plan e la vision si fondono con la soddisfazione che troviamo nello scrivere codice e nel far funzionare i programmi. Insomma una mission autocelebrativa fine a se stessa che confonde il fine con i mezzi in cui vedo almeno i miei limiti. Perché non fondo una società? Perché sarebbe meglio prenderne un pò e fonderle insieme prendendo quello che già c'è e sfruttare le riflessioni dei singoli creatori che prendono la decisione di cambiare rotta. Grazie al tuo commento faccio l'esercizio di focalizzazione sulla vision che sintetizzo così: la tecnologia al servizio del principio: "non più intermediari" per il lavoro, per la partecipazione alla vita pubblica e per le catene che hanno maglie in eccesso.
    Ecco questa sarebbe la motivazione che mi farebbe muovere.

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  5. Lavoro in una grande azienda.
    Spesso si investe in grandi e costosi progetti non necessari e il cui esito ha come unico obiettivo quello di aumentare gli MBO dei grandi capi.
    Come si cerca la società di consulenza a cui affidare i lavori? Il grande capo fissa una partita a golf con il grande capo di una società amica e via milioni di euro.

    A volte si investe anche in progetti medi,forse più utili o necessari. Come si sceglie la società di consulenza? Tramite asta. Chi offre la luna al minor costo vince. Ma tu società di consulenza lavori in perdita e ti affidi a quattro sprovveduti senza esperienza disposti a lavorare a poco prezzo e male. Perchè lo fai? Francamente non lo so.

    Che dire. Forse la mia società non fa testo ma pensaci.

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  6. Caro Anto' come ti capisco e capisco che nn è facile farsi onore di tante responsabilità ... e cmq chi non risica non rosica e ci vuole culo pure per andare al bagno .. io mi muoverei pure a ma ad una condizione logistica incondizionata ... sarebbe bello.. ma poco realistico .. ti auguro + di quello che vuoi ;)

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  7. Ciao,

    non capisco una cosa. Se già uno è gratificato dal fatto che riesce a costruire qualcosa di funzionante sulla base delle proprie conoscenze in fatto di tecnologie perchè deve fare impresa ?
    Per il ritorno economico ? Ma ne vale la pena con i costi della consulenza che sono in calo ?

    Forse aveva senso alla fine degli anni 90 ma oggi anche se sei un guru competi con i rumeni e non ci vuole niente a delocalizzare certe funzioni in romania (vedi Banca Sella).

    red

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  8. Ciao Red, magari si potrebbe fare impresa delocalizzando in Romania? :-)
    Un conto è avere piacere nell'applicazione delle tecnologie. Però se la mettiamo solo sulla passione delle tecnologie è come la passione del modellismo. In quest'ultimo c'è passione ma è una passione che ti porta solo ad avere costi e nessun guadagno. Ora volente o nolente questo è il paese (per ora) dove viviamo magari la consulenza non ha più senso serve costruire un impresa con un proprio business che utilizza le conoscenze. Il business dell'impresa non lo puoi esternalizzare. Infatti non tutti i progetti sono esternalizzabili in Romania o in India. Quindi se hai solo tecnologia e nessuna competenza del business puoi esternalizzare tutto. Di fronte a questo scenario, senza imprese serie, chi resta in Italia su che tecnologia potrà lavorare? Se i nuovi padroni della ex Alitalia restano quelli che l'hanno comprata, i quali non hanno nessuna conoscenza del business, quanto tempo passerà fino a quando a qualcunn non verrà in mente la genialata di dividerla in una bad company e una good company?

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  9. Dieci passi (concreti) per mettersi in proprio e aprire una società. parola di chi ce l'ha fatta (ovvero Tara Kelly, di Passpack.com,una startup italiana).

    L'articolo è apparso su www.7thfloor.it

    http://www.7thfloor.it/2008/11/25/creare-una-startup-web-in-italia-in-dieci-passi/#comment-3352

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  10. Articolo interessante. Ovviamente bisogna vedere da vicino almeno chi sono i family&friends :-). Però mi ha fatto ritornare in mente il mio progetto di integrazione della voce nelle intranet e nei portali aziendali: http://studioinglaterza.blogspot.com/2008/09/asterisk-integrato-nelle-intranet.html
    Per la cronaca sto partecipando ad una selezione... chissà!

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